La pulizia di centri sanitari e ospedali fa parte dei servizi di pulizia professionale. In conseguenza del gran numero di elementi di cui tenere conto, è fondamentale che le aziende che operano in questo campo presentino i necessari attestati di qualità e professionalità.
Quando ci riferiamo ai diversi protocolli che dovrebbero essere presi in considerazione, è importante sottolineare che dipendono dal centro in questione. Inoltre, dovrebbe essere noto che questi non sono immobili. Piuttosto, vengono costantemente riviste a seconda delle esigenze e delle circostanze specifiche di ogni momento.
Identificazione delle aree prioritarie per la pulizia nei centri sanitari
Per poter pulire correttamente i centri sanitari, è importante che inizialmente siano stabilite le diverse aree che necessitano di una priorità. Questi segneranno le procedure e l’ordine di pulizia da eseguire.
Tipicamente, le zone sono divise in quattro:
- Aree a basso rischio: sale d’attesa, ingressi e corridoi. Ascensori, reception e uffici, caffetteria o patii e terrazze.
- Aree a medio rischio: aree diagnostiche, piani di ricovero, aree riabilitative, area farmacia, lavanderia, cucine.
- Aree a maggior rischio: laboratori, aree di trattamento, emergenze.
- Aree sterili: sale operatorie, unità di terapia intensiva.
Il protocollo di pulizia dovrebbe essere focalizzato sulla priorità di questi tipi di spazi.
Quali sono le regole per lo sviluppo delle procedure?
- I guanti monouso dovrebbero essere usati per ogni intervento.
- Il personale addetto alle pulizie deve utilizzare gli spogliatoi designati in ogni area.
- In qualsiasi spazio, la pulizia dei centri sanitari deve essere eseguita correttamente.
- Non saranno utilizzati spray, se non indicato dal protocollo.
Come si vede, queste sono alcune delle indicazioni generali da seguire. È responsabilità di ciascun centro stabilire queste informazioni e adattarle alle proprie esigenze.